BUON LAVORO PRESIDENTE!!
Perché i social di AIA Torino non hanno pubblicato nulla riguardo l’elezione a Presidente AIA di Alfredo Trentalange? Moltissimi di voi, followers e non, avete fatto questa domanda.
“Cosa sarà successo?”, molte ipotesi, voci di corridoio.
La risposta vera: “Per fare cose nuove e diverse, dobbiamo essere per primi noi nuovi e diversi!”
Così ci siamo chiesti cosa si potesse fare per essere nuovi diversi anche sotto questo punto di vista comunicativo, soprattutto per ESSERE, e NON per APPARIRE nuovi e diversi.
Così in primis abbiamo scelto di “socializzare” l’immensa soddisfazione di Domenica scorsa solo dopo alcuni giorni, in modo da vivere il tempo necessario per assaporare appieno il privilegio che l’esercizio democratico associativo ha regalato alla nostra Sezione, in modo da non sottrarre tempo e spazio al doveroso ricordo di Loris Azzaro ad un anno dalla sua scomparsa. Così abbiamo scelto che per essere nuovi e diversi si potesse condividere il messaggio per ultimi, quando ormai la notizia non è più tale, in modo da non disperdere tra centinaia di altri post analoghi un momento che riteniamo storico, e che giudizio di chi scrive merita un momento rilevante e personale. Infatti tenere un profilo basso non significa non poter essere promotori di un grande cambiamento culturale. Fare qualcosa da ultimi o per gli ultimi non è affatto meno importante, al contrario come più volte ha ribadito il neopresidente Alfredo “fare qualcosa per i più piccoli e per gli ultimi, come aiutare un ragazzo dell’ultimo corso a redigere il suo primo referto, significa donare qualcosa di unico e prezioso come il tempo, per l’entità più grande che condividiamo, la Nostra Associazione”.
Per essere nuovi e diversi, dobbiamo fare cose nuove e diverse, consapevoli che spesso occorre prediligere la strada giusta, sebbene possa essere più tortuosa e difficile, con tutte le assunzioni di responsabilità e le conseguenze del caso, a quella facile e comoda, ma che costituisce un benessere solo momentaneo e illusorio. Riprendendo le parole di Alfredo, dobbiamo essere grati ma non sudditi a coloro che condividono il nostro percorso nell’AIA offrendoci delle opportunità, ma è più auspicabile essere in grado di confrontarci pienamente, raccontandoci ed ascoltando esperienze positive o fallimenti, parlando efficacemente la stessa lingua, dimostrando di essere ricercatori, strumenti di pace e di giustizia, in modo vero e coerente, non figure presuntuose e superficiali.
Essere nuovi e diversi significa uscire da attitudine e comportamenti caratterizzati da improvvisazione, egoismo e opportunismo, lasciando spazio a solidarietà e generosità. E’ ora di cambiare dalla marcatura a uomo alla tattica a zona, certo una soluzione più faticosa e complessa, ma con risultati più efficaci e duraturi, una tattica in cui il problema del singolo diventa il problema di tutti, dove si pensa anche e prima agli altri che a se stessi, perché se ognuno agisce solo per risolvere il proprio problema, a vincere è soltanto l’avarizia.
A tal proposito, raccogliendo l’invito e la proposta sviluppati dalla squadra di Alfredo attraverso il forum dei presidenti, per essere nuovi e diversi la nostra Sezione aprirà uno sportello per ascoltare problemi, idee e proposte da parte di tutti i suoi associati, in modo da ricercare insieme le soluzioni migliori per le difficoltà emergenti, soprattutto in funzione dell’arduo momento storico che stiamo vivendo sotto molteplici punti di vista.
Essere nuovi e diversi, tuttavia, non significa buttare il passato, significa fare tesoro delle esperienze del passato per migliorare ciò che non ha prodotto gli esiti sperati. In questo contesto è più giusto ringraziare l’operato di Marcello Nicchi e di tutti i collaboratori, che in questi anni sono stati in grado di costruire delle solide e certe fondamenta, su cui ora è possibile edificare, non una solo casa, ma un maestoso ed elegante castello che possa essere vanto di tutta l’AIA.
Siamo certi che Alfredo, Katia, Duccio, Alberto, Antonio, Stefano, Nicola, Luca, Carlo ma anche Marcello, Andrea, Barbara, Giulia, Gianmario, Laura e tutti gli altri quasi trentamila donne e uomini di valori saranno in grado di dare il loro miglior contributo per la realizzazione di questo castello.
Buon lavoro Alfredo. Ora si può dire, buon lavoro Presidente!
