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1a EDIZIONE PREMIO COLOSIMO

«Tra l'indice e il pollice / Ho la penna / Scaverò con quella».
Facile a dirsi, Mr. Séamus Heaney. Difficilissimo e pressoché impossibile, descrivere e trasferire sulla pagina bianca l’ondata di emozioni forti, calde e tangibili che sono sgorgate spontanee nella sala teatro dell’Hotel Atlantic di Borgaro Torinese. Il 6 maggio se lo ricorderanno in molti, ma primo fra tutti il premiato Massimiliano Irrati della Sezione di Pistoia, migliore arbitro di Seria A della stagione corrente, venuto apposta a Torino con il suo Presidente Massimo Doni e familiari al seguito, a ritirare il Premio Nazionale Luca Colosimo, fortemente voluto dalla Sezione di Torino e da tutto il Consiglio Direttivo.
Si è dato il benvenuto ai graditi ospiti, i Presidenti delle Sezioni limitrofe, quelle di Aosta, Asti, Pinerolo, Chivasso, Collegno e Milano con il neo-rieletto Luca Sarzano, stimato amico del nostro Presidente, gli amici Paolo Calcagno, Sabrina Rondoletti, Antonio Mazza e tanti altri.
Andrea Mazzaferro, dopo aver presentato alcuni degli ospiti speciali seduti nelle prime file e i quattro personaggi che dell’AIA sono dirigenti di grande rilevanza seduti dietro il tavolo sul palco, ha inteso prima di lasciare loro la parola, rendere un insolito omaggio al nostro sfortunato Arbitro scomparso un anno fa, in nome del quale è nato il Premio 2015-2016.
Un ricordo pensato in modo originale, attraverso il suono del violoncello e le note di Bach, eseguiti da un nostro valente arbitro del Futsal, intervallati dalla lettura di tre brani biografici e di attenta riflessione su ciò che è stata la troppo breve avventura terrena del nostro Luca. A Lui, definito da tutti “Mister Sorriso”, si sono rivolti l’amico fraterno della Sezione di Nichelino, Fabio Schirru, la Referee Run Valentina Maiolo e il collega della CAN-D Alessio Clerico. Si è chiuso questo preambolo con Antonino Saladino al cello e la sempre suggestiva e arcinota Meditation dal Thaïs di Jules Massenet.
L’emozione saliva di tono con il primo intervento di Stefania, la ragazza di Luca.
Lei, con la sua eleganza, una classe non comune e quel suo fascino di squisita bellezza, è salita sul podio e immediatamente ha spiazzato tutti con un discorso a braccio che ha commosso tutta la platea. Ripetuti e scroscianti applausi, soprattutto di incoraggiamento, le sono stati rivolti, e questo, senza dubbio, è stato il passaggio chiave più elettrizzante della serata, che ha scosso un po’ tutti.
A seguire, le parole scaturite di getto, non dalla testa, ma dai cuori di Roberto Rosetti, di Gianmario Cuttica, di Danilo Giannoccaro, di Alfredo Trentalange e di Massimiliano Irrati.
Così è stato dipinto da Roberto: “Non passa giorno che non abbia il pensiero fisso di Luca in testa, una persona speciale che non amava lamentarsi, che è andata avanti senza raccomandazioni, con le tre cose che lo hanno maggiormente contraddistinto: la forza di volontà, la generosità e il coraggio.”
Quello conclusivo, altrettanto coinvolgente, non poteva che essere del vice Presidente dell’AIA, Narciso Pisacreta. Ha parlato di groppo alla gola, ma anche di necessità di ripartire per onorare la memoria di Luca; e poi ancora cosa rappresenta questa Targa per il primo vincitore. Un Premio speciale di cui Massimiliano Irrati dovrà tenerne conto.
Avevamo tutti voglia di andare oltre l’atmosfera emotiva aleggiante nella sala, tanto è vero che dopo il protocollo della premiazione, ci siamo spostati al piano superiore e, complice l’aperitivo e il raffinato menù della cena di fine stagione sportiva, abbiamo chiuso in bellezza con un’altra simpatica iniziativa. Questa volta, ideata e realizzata dai giovani più intraprendenti della Sezione torinese, vale a dire, la classica lotteria con i ricchi premi e tanti, ma proprio tanti sussurri, sorrisi, gli immancabili “selfie” e tanta voglia di espandere ai quattro venti la nostra gioia di vivere con l’unico marchio di fabbrica che conosciamo:
“The real sense of belonging” alla nostra Associazione Italiana Arbitri.

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